I fatti hanno la testa dura e non hanno appartenenza politica: i dati dell’ultimo rapporto sull’immigrazione realizzato dalla Provincia di Mantova delineano una situazione complessa, ma ben diversa dai proclami di “invasione” che i soliti ciarlatani della politica lanciano da mesi per raccattare due voti e diffondere la guerra tra poveri.
Il primo dato che colpisce è la diminuzione del numero complessivo dei migranti e, insieme ad esso, il numero di coloro che si trovano in condizione di clandestinità. Facendo i conti c’è chi si basa sulla irregolarità dello 0,9% della popolazione totale per portare avanti la propria campagna elettorale.
L’82% degli stranieri sul territorio mantovano ha un lavoro: come per i lavoratori italiani, la crisi economica e le pessime riforme hanno portato ad una forte precarizzazione dei rapporti di lavoro che ha squalificato anche i migliori contratti a tempo indeterminato.
Pochi giorni fa siamo tornati pubblicamente sul tema casa: riteniamo folle voler fare divisioni tra chi ha diritto o meno ad una casa proprio quando ci sono migliaia di case sfitte sul mercato e centinaia di alloggi pubblici da riqualificare per rispondere all’emergenza abitativa. Il rapporto provinciale informa inoltre che è in aumento l’acquisto di una casa di proprietà da parte di nuclei famigliari immigrati e diminuisce drasticamente il fenomeno del famoso “vivono in 10 in una casa” .
Per chi, infine, blatera continuamente di “invasione islamica” deve essere sconcertante il fatto che il grosso provenga dall’Est-Europa o dal continente asiatico e che solo 4 su 10 degli immigrati sul territorio mantovano sia di religione musulmana.
In questo panorama sociale non mancano di certo problemi oggettivi legati all’inclusione e, per chi rimane ai margini, l’avvicinamento al mondo della criminalità, causati anche da una gestione politica improvvisata e spesso ideologica del fenomeno. Quello che è chiaro è che queste problematiche non si risolveranno certo dall’oggi al domani o con facili slogan.
Per questo, insieme alla crisi, dobbiamo combattere anche chi alimenta la guerra tra poveri: ogni giorno politici da strapazzo indicano dei “nemici” da combattere, mentre da dietro banchieri, grandi imprenditori e speculatori ci scippano soldi, lavoro, sanità, istruzione, ambiente e la nostra stessa dignità senza guardare al colore della pelle. Ci sono lingue, storie e provenienze diverse, ma ci ritroviamo tutte e tutti nella stessa condizione. Oggi non ci servono proclami di odio, ma la volontà politica di unirsi per costruire una società più giusta e solidale, dove le risorse vengono utilizzate per garantire una vita dignitosa a tutti e non per speculazioni e tangenti.
[ Qui è disponibile la sintesi del rapporto immigrazione 2014 della Provincia di Mantova http://bit.ly/1wdEU2D]