PER UN OLTREPÒ SOLIDALE E SOSTENIBILE: BASTA ALLEVAMENTI INTENSIVI
24 settembre per il NO : né a Schivenoglia, né altrove
In piena sintonia con lo spirito, il lavoro e le osservazioni del Comitato Aria Pulita G.A.E.T.A. di Schivenoglia, rilanciamo il fatto che il progetto dell’impianto da oltre diecimila suini ha minimi aspetti positivi per la collettività, mentre presenta concreti motivi di preoccupazione.
Gli allevamenti intensivi sono industrie ad alto guadagno per pochi e ad altissimo impatto ambientale scaricato sulle persone ed il territorio nelle vicinanze. Questo impianto da oltre diecimila suini prevede la creazione 1 o 2 posti di lavoro, massimo 2.500 € annui di Tasi per il comune (2 euro ad abitante per Schivenoglia) e guadagni per pochi in campo agricolo. A questo bisogna aggiungere che si andrebbe a creare un rapporto di 1 a 20 tra persone e maiali con un forte impatto ambientale in termini di liquami, aumento del traffico pesante nel centro, inquinamento acustico, possibile aumento di nitrati nelle falde, emissioni di metano e polveri sottili. Va messo in conto il degrado ed il consumo di suolo agricolo – risorsa inestimabile e non rinnovabile-, rischi per la salute pubblica, aumento di cattivi odori e proliferazione di insetti.
L’obiettivo degli allevamenti intensivi è ottenere il massimo profitto con il minimo dispendio e i primi a pagarne il prezzo sono proprio gli animali: tenuti in ambienti sovraffollati, in condizioni del tutto innaturali, privati delle più vitali necessità, della possibilità di muoversi, girarsi. Restano pressoché immobili per tutta la loro esistenza; sottoposti a uno stress psico-fisico che li espone a infezioni e malattie, prevenute o curate con dosi massicce di farmaci.
Per la loro posizione e per l’elevato costo, gli allevamenti industriali inoltre sono difficilmente sottoponibili ad adeguati controlli da parte delle amministrazioni locali. Crediamo che i limiti ecologici del pianeta e la necessità di scrivere un futuro sostenibile per tutte le persone imponga di bandire iniziative a beneficio di singoli o di una ristretta cerchia di persone. Gli allevamenti intensivi insistono quindi su un’idea di profitto che va contro l’ambiente, la salute umana ed il buon senso. E con gli interessi dei consumatori.
Per la tutela del paesaggio rurale, per la sostenibilità ambientale, per un territorio che progetti collettivamente il proprio futuro, abbiamo chiesto (*) al Consiglio comunale di San Benedetto Po, in quanto facente parte della rete dei comuni dell’Oltrepò, di prendere una netta posizione in favore del NO all’eliminazione del vincolo del Piano di Governo del Territorio. Inoltre invitiamo iscritti, sostenitori e amici a votare ed invitare a votare NO al referendum comunale previsto per il 24 settembre a Schivenoglia.
* abbiamo protocollato formale richiesta presso il comune di San Benedetto Po, affinchè si facciano valere le scelte prese e si mantenga vivo lo spirito di condivisione nella progettazione dello sviluppo presente e futuro del territorio dell’Oltrepò. Il Piano di Governo del Territorio redatto dal comune di Schivenoglia è assimilabile al PGT comune redatto dall’amministrazione di San Benedetto Po insieme a quelle di Pieve di Coriano, Quingentole, Quistello, San Giacomo delle Segnate e all’art. Il comma 5 relativo alle destinazioni d’uso delle zone agricole recita: “Sul territorio comunale non sono ammessi nuovi complessi zootecnici per l’allevamento di suini, tranne che per sostituzione di allevamenti suinicoli già esistenti e attivi o dismessi da meno di tre anni; […]”. Chiediamo dunque al Consiglio comunale, maggioranza ed opposizioni, di esprimere la propria contrarietà all’ipotesi di autorizzare il nuovo allevamento suinicolo industriale di Schivenoglia che costituirebbe un pericoloso precedente. Non siamo ciechi: sappiamo che, nonostante le linee di indirizzo per lo sviluppo del territorio vadano in una direzione positiva, il nostro territorio è fortemente oggetto di sfruttamento.