Dopo la presentazione del Patto di Collaborazione in occasione dell’incontro del 9 aprile scorso, inerente i produttori locali ed etici di grani, lo scorso sabato abbiamo provveduto, attivisti e produttori, a sottoscriverlo formalmente per ribadire che non compriamo semplicemente del cibo, ma cerchiamo di coltivare e diffondere una diversa cultura del territorio e delle relazioni sociali.
Sabato scorso ha sancito anche il successo della prima edizione dell’acquisto di farine locali, permettendoci di distribuirne quasi 400 chili acquistati come Gruppo d’Acquisto Solidale “Il Filo di Paglia”, progetto che il 21 novembre ha compiuto due anni di attività.
A seguire il testo del Patto di Collaborazione.
Noi,
nel nostro ruolo di cittadini attivi e consapevoli, di consumatori e produttori attenti al rispetto dei diritti dei lavoratori, dell’ambiente, della salute, consapevoli del processo di cambiamento positivo a beneficio di tutti che l’unione di intenti e di
azione può promuovere, sottoscriviamo oggi un patto di collaborazione per ribadire il nostro impegno quotidiano e collettivo per il raggiungimento di un mondo ed una società basata sulla giustizia sociale, l’equità e la solidarietà.
Sappiamo che l’impegno locale non basta per realizzare il cambiamento, ma sappiamo altrettanto che è dal locale e dalle organizzazioni di cittadini volenterosi che nascono consapevolezza, vero cambiamento e politiche all’avanguardia.
I princìpi, nei quali ci riconosciamo e per i quali vogliamo impegnarci insieme, sono:
ACCESSO AL CIBO
Attualmente nel mondo la produzione alimentare è sufficiente a soddisfare il fabbisogno
giornaliero di tutti. Nonostante questo dato, milioni di persone sono affamate o malnutrite. Questo perché l’alimentazione non è garantita come diritto e se non si hanno soldi sufficienti non si accede ad un’alimentazione adeguata. A livello di reddito corrisponde un determinato regime alimentare: spesso la dieta delle persone povere è contraddistinta in larga parte da carboidrati e grassi, cioè alimenti calorici, a basso prezzo, poche vitamine. La polenta degli anni 2000. Acquistare insieme facendo rete, accorciare la filiera, acquistare localmente garantisce a più persone l’accesso al cibo sano e ricco di vitamine, sali minerali fondamentali per uno sviluppo ed un mantenimento corretti dell’organismo.
AMBIENTE
L’ambiente è un elemento fondamentale dell’ecosistema in cui viviamo. Proteggere l’ambiente significa migliorare anche la qualità della vita degli esseri umani e delle altre specie, tutelando e rafforzando le capacità ecosistemiche. Fermare la cementificazione, l’uso di pesticidi/erbicidi, ridurre le emissioni dell’agricoltura, ripristinare le funzioni ambientali dei rivali, delle siepi campestri sono tutte azioni che possiamo sostenere attraverso l’acquisto presso contadini responsabili o attraverso l’azione diretta. L’abbattimento dell’uso di sostanze tossiche permette anche l’eliminazione della loro produzione.
BIODIVERSITÀ
La ricchezza di specie è essenziale per poter sempre disporre di varietà in grado di adattarsi nel migliore dei modi possibili alle condizioni ambientali. La monocultura inoltre espone la crescente popolazione mondiale a rischi di carestia legata sia ai cambiamenti climatici, sia a rischi patogeni. Una specie più adatta alla zona in cui cresce richiede anche meno (o nessun) fertilizzante, pesticida ed erbicidi di origine fossile a beneficio riflesso di salute e ambiente.
CONDIVISIONE
Migliorare le reti sociali ed allargare la consapevolezza permette alle persone di essere più vicine e presenti: di fronte alle difficoltà ma anche per il miglioramento della qualità della vita complessiva. La condivisione delle difficoltà, delle competenze, dei saperi fa aumentare la sicurezza sociale, promuove la coesione e la conoscenza del territorio, elemento imprescindibile per la sua tutela.
CONTARTIGIANATO
L’agricoltura è sempre stata contraddistinta dalla molteplicità delle attività. Oggi molti agricoltori sono poco più che “contoterzisti” nel proprio campo all’interno di una rigida suddivisione industriale del lavoro. Alcuni contadini, sempre di più, sentono l’esigenza di tornare a coltivare la pluriattività: non solo produzione ma anche trasformazione dei prodotti e produzioni artigianali. Questo coltiva la creatività, aumenta le possibilità del baratto e dello scambio paritario, contribuisce a migliorare la qualità della vita, la condivisione dei saperi e la cura del territorio, incentivando ad utilizzarlo in maniera varia e responsabile/conservativa/sostenibile.
DEMOCRAZIA PRODUTTIVA
Noi ci alimentiamo di pochissime specie e ne vengono coltivate poche di più. Questo perché la filiera delle sementi è governata a livello mondiale da pochi attori e la mentalità della standardizzazione del prodotto industriale è stata applicato anche all’agricoltura. È possibile far tornare in seno ai territori locali la possibilità di decidere quanto e cosa produrre al fine di migliorare la qualità della vita di tutti. Con lo studio della biodiversità locale ed il sostegno all’agricoltura alternativa è possibile tornare ad apprezzare la ricchezza di profumi, sapori dei diversi alimenti. Scegliendo di promuovere, sostenere una produzione più varia è possibile dar vita anche ad una più varia alimentazione: questo favorisce la flora batterica e dunque la salute del nostro organismo oltre a tutelare la biodiversità. Avvicinare inoltre la zona di consumo a quella di produzione permette di sapere che si tutela il luogo in cui si vive e vi si promuove l’occupazione equa.
LAVORO EQUO
Non tutti i lavori sono tutelati allo stesso modo. La presenza di tutele e diritti sostanziali – oltre che formali- è fondamentale. Studi confermano la sensazione diffusa che vivere in condizioni di precarietà lavorativa e dunque esistenziale, significa vivere meno e peggio. Il comparto agricolo, a causa della pressione della grande distribuzione e di attori compiacenti nella filiera, scarica i costi su chi materialmente lavora con i piedi nel campo. Acquistare collettivamente e da produttori responsabili permette di combattere le forme di neoschiavismo assicurando a tutti/e la possibilità di vivere dignitosamente del proprio lavoro. Insieme ci impegniamo ad applicare il contratto nazionale di categoria per i lavoratori salariati e a sostenere il lavoro dei contadini eticamente ed
ambientalmente responsabili.
SALUTE
L’uso di pesticidi ed erbicidi in agricoltura è accompagnato da molte istruzioni d’uso volte a limitarne gli effetti dannosi. Nonostante le precauzioni è possibile rintracciare tracce del più famoso erbicida, il Glifosato, anche all’interno del miele BIO e delle falde acquifere – superficiali e profonde, insieme ad altre decine di sostanze chimiche ad uso agricolo- delle campagne mantovane, come analizzato dall’ISPRA. Salute è anche non dover lavorare più di 6/8 ore al giorno. Una persona può permetterselo solo se riceve un adeguato compenso per il proprio lavoro. La maggior necessità di quest’ultimo non deve intaccare il riposo di chi è già occupato, ma promuovere nuovo impiego. Evitare l’uso di sostanze chimiche permette anche l’eliminazione dei loro residui dalla superficie e dall’interno dei cibi.
STAGIONALITÀ
Siamo abituati ad acquistare qualsiasi frutta e verdura in qualsiasi tempo dell’anno. Questo è possibile con l’uso di serre e di importazioni ambientalmente costose che permettono un allungamento del periodo di disponibilità del prodotto. È importante considerare però che gli alimenti da serra hanno una presenza inferiore di vitamine e sali minerali che la pianta dona al frutto solo grazie al giusto apporto di sole, acqua e terra. Imparare a non forzare i cicli produttivi consente di ottenere naturalmente prodotti più ricchi di sostanze nutritive, minerali e vitamine. Le sostanze che vengono a mancare nei terreni sfruttati vengono inserite eventualmente tramite costosi fertilizzanti industriali, che lasciano il terreno incapace di autorigenerarsi.
Associazione eQual
Fattoria “Coazzette”
Fattoria “Corte Cappelletta”
Fattoria “Cuore Verde”
Gruppo d’Acquisto Solidale “Il Filo di Paglia”
Scarica qui il PDF del Patto
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